INTERCETTAZIONI: PIZZETTI, ALLARME LIBERTA' E SANZIONI/ANSA FNSI, CONFERMATO SCIOPERO 9 LUGLIO; FIEG, BENE RICHIAMO GARANTE (di Angela Majoli) (ANSA) - ROMA, 30 GIU - E' giustificato l'allarme per i limiti alla libertà di stampa posti dal ddl sulle intercettazioni, che sposta il punto di equilibrio tutto a favore della riservatezza. Il Garante per la privacy, Francesco Pizzetti, lancia il suo monito alla Camera proprio mentre la maggioranza accelera sul provvedimento, fissandone l'approdo in Aula per il 29 luglio, e alla vigilia della mobilitazione indetta per domani dalla Federazione nazionale della stampa che parla di "atto di forza" a Montecitorio e conferma la giornata di silenzio dell'informazione del 9 luglio. Il ddl Alfano, sottolinea Pizzetti nella Relazione annuale al Parlamento, alla presenza del presidente della Camera Gianfranco Fini, pone limiti 'a priori' solo alla pubblicazione delle intercettazioni, proprio in nome della privacy, spostando "il cursore tutto a favore dei limiti alla conoscibilità e quindi della riservatezza". Una "scelta impegnativa", che "può giustificare che da molte parti si affermi che, così facendo, si pone in pericolo la libertà di stampa". Nel mirino del Garante anche le sanzioni a carico degli editori, che "comportano necessariamente un loro maggiore intervento rispetto alla pubblicazione delle notizie". Una scelta che segna "una discontinuità significativa", visto che la legge sulla stampa, "approvata in diretta attuazione della Costituzione", distingue la responsabilità e il ruolo dell'editore da quello del direttore, in linea con la posizione assunta dall'Assemblea Costituente il 20 gennaio del 1948. Pizzetti non risparmia bacchettate agli "eccessi" compiuti dai giornalisti, con la pubblicazione di "intere pagine di intercettazioni sempre riferite alla politica o agli ambienti dello sport e dello spettacolo e quasi mai ai fatti di criminalità comune o organizzata", a giustificare in parte "il sospetto che spesso si abbiano a cuore più gli indici di vendita, gli share e la concorrenza fra le testate, che non l'oggettivo interesse dell'opinione pubblica". Ma fa notare che le norme a tutela della privacy esistono già: meglio sarebbe stato continuare a lasciare l'ultima parola al Garante stesso e ai giudici. Plaude la Federazione degli editori, con il presidente Carlo Malinconico che sottolinea proprio il richiamo alla Costituente e la necessità che la tutela della privacy venga realizzata "in modo concreto". Favorevole con qualche distinguo anche la Fnsi: "Pur con la cautela con cui il Garante privacy ha elaborato la sua relazione - premette il segretario Franco Siddi - il richiamo alla memoria costituzionale, con cui si evidenzia lo stretto legame tra la legge sulla stampa e l'autonomia dei contenuti editoriali affidata ai giornalisti e ai loro direttori, rende evidente il profilo di incostituzionalità che il ddl presenta". Per questo l'accelerazione sull'iter del provvedimento è "un atto di forza" a giudizio della Fnsi, che conferma le manifestazioni previste domani un po' in tutta Italia e "la giornata del silenzio del 9 luglio: un silenzio rumoroso che è indignazione e protesta". Siddi raccoglie anche le critiche a certi eccessi della stampa, "ma la relazione conferma - dice - che le norme per porvi riparo esistono già". Non si pongano "limiti alla libertà di stampa in nome della privacy", chiosa dal Pd Paolo Gentiloni. Ma dal Pdl il capogruppo a Montecitorio Fabrizio Cicchitto e il vice capogruppo vicario al Senato Fabrizio Quagliariello puntano il dito contro le 'speculazioni' della sinistra e parlano di analisi ben più "complessa" da parte di Pizzetti. A loro giudizio il Garante "ha fatto chiaramente intendere quanto sia ridicolo parlare di libertà di stampa in pericolo nel nostro Paese e quanto sia fuori misura l'allarme suscitato sul piano internazionale". Inoltre, proprio alla luce delle osservazioni di Pizzetti, le intercettazioni non possono "essere esenti da regolamentazione, soprattutto a fronte di ripetuti e conclamati abusi". (ANSA).